PERCHÉ GLI UOMINI PARLANO LINGUE DIVERSE?
Se si cammina a ritroso nel tempo fino a giungere all'epoca remotissima in cui l'uomo ha cominciato a parlare, risulterà del tutto impossibile stabilire come, quando e perché gli uomini abbiano preso a parlare lingue diverse.
Può darsi che ciò sia sempre stato, dato che le lingue derivano dai vari linguaggi parlati dalle primitive società umane: si può immaginare, infatti, che il linguaggio sia stato l'insieme dei suoni convenzionali, noti, accettati ed usati da una determinata comunità, per designare un oggetto o una idea, e non necessariamente noti, accettati ed usati da altre comunità in possesso del proprio particolare linguaggio.
Può darsi invece che tutte le lingue abbiano una origine comune (e ciò si può dedurre dalle molte affinità tra le lingue e da molte radici comuni), un unico primordiale ceppo da cui si sono allontanate, tanto nel tempo quanto nello spazio, da non riconoscersi più.
PERCHÉ GLI UOMINI USANO SCRITTURE DIVERSE?
In che cosa consisteva il sapere dell'umanità, al sorgere delle prime società civili?
La storia di ogni popolo comprendeva le mitiche origini, il nome dei re e il resoconto delle loro imprese e, insieme a tutto ciò, un'eredità millenaria di formule magiche e di rituali religiosi.
Gli uomini non riuscivano più a tramandare a voce la propria storia: rischiavano di dimenticare qualcosa, di confondere nomi e fatti, di tralasciare massime di sapienza e leggi.
C'era solo un mezzo per poter tramandare intatto l'insieme delle conoscenze acquisite: la scrittura. Gli uomini sapevano già dipingere: ormai da migliaia di anni lo facevano, sulle pareti delle grotte. Bastò usare la già meravigliosa tecnica pittorica che possedevano, per poter raccontare la storia e per poter, finalmente, tramandare il sapere, le sempre più numerose formule rituali, le leggi religiose e politiche, i precetti morali.
Per dire uomo si disegnò un uomo, per dire animale si disegnò un animale... e così via.
Nacque così la scrittura pittografica. Dal pittogramma alla scrittura ideografica il passo fu breve. I simboli (uomo, animale, casa etc.) vennero stabiliti ed accettati nell'ambito dell'intero gruppo etnico, quindi a poco a poco stilizzati.
Un esempio moderno di scrittura ideografica sono il cinese e il giapponese.
Un esempio antico è costituito dai geroglifici egiziani e dalle scritture cuneiformi.
Dal 3000 a.C. in poi i Fenici, popolo di navigatori e di commercianti, d'indole pratica e poco inclini ad utilizzare un sistema di scrittura tanto elaborato quale l'ideografico, idearono l'alfabeto utilizzando determinati simboli della scrittura ideografica per scrivere solo la prima lettera della parola a cui il simbolo si riferiva.
Questa loro trovata ebbe enorme successo: si presume che dall'alfabeto fenicio derivi quello greco, (il quale ha dato origine al «cirillico» usato in Russia e nei paesi slavi, al «gotico» usato ancora in Germania) e quello etrusco la cui continuazione, l'alfabeto latino, usiamo ancora oggi.
Sempre da un alfabeto semitico, il siriaco, deriva l'arabo, nato nel sesto-settimo secolo d.C.
Solo i popoli dell'estremo Oriente hanno mantenuto la scrittura ideografica nonostante le difficoltà di apprenderla e di scriverla correttamente. Pensate che il cinese, ad esempio, contro le ventun lettere del nostro alfabeto, contempla circa cinquantamila ideogrammi: non basta una vita per conoscerli tutti.
Caratteri fenici, greci e romani